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Il mandato per la futura incapacità

intervento presso il Convegno “Con la legge…. contro la legge? I diritti della persona, dalla tutela all’abuso”

19 novembre

Roma

Sono intervenuto al convegno “Con la legge…. contro la legge? I diritti della persona, dalla tutela all’abuso”, tenuto a Roma sabato 19 novembre.

Guarda il video del mio intervento

 

E’ importante Introdurre nel codice civile  un nuovo istituto parallelo all’amministrazione di sostegno, ‘Il mandato per la futura incapacità‘, invitando così ogni individuo a occuparsi della difesa delle proprie autonomie e decisioni di vita per l’ipotesi di future riduzioni di autonomia

Per questo ho redatto la proposta di modificazione del titolo XII del libro primo del codice civile, con l’ abrogazione degli istituti dell’interdizione e dell’inabilitazione e con la nuova formulazione dell’intera disciplina dell’amministrazione di sostegno e di altre norme.

Per superare la legge 6/04, bisogna tenere in conto di una riflessione più profonda che chiama in causa l’interezza  della persona.  L’intero intervento in materia di amministrazione di sostegno e di tutela della fragilità dovrebbe presupporre una sostanziale capacità di ascolto e di comunicazione, ma il tema della fragilità, della sofferenza fisica e mentali, la paura della sofferenza e della morte, sono ancora temi oggetto di rimozione, culturalmente  e sostanzialmente non siamo preparati ad affrontarli, pertanto gli interventi divengono vessatori e deprivanti, per nulla generativi”, spiega l’esperto della materia giuridica.

La fragilità, che può colpire ognuno di noi e che sopraggiunge in una certa fase dell’età per motivi di salute o accidentali, richiederebbe un tempo ed una struttura più adeguata per non trasformare l’amministrazione di sostegno da possibilità a strumento vessatorio, fatto che si è verificato in moltissimi casi. Molte persone sono morte, molte persone sono entrate in struttura contro la propria volontà, molte persone hanno sofferto per la deprivazione, relazionale e per l’impossibilità di fare ciò che per loro poteva essere importante per condurre una vita dignitosa.

Occorre riflettere sulla figura dell’amministratore di sostegno

L’introduzione dell’amministrazione di sostegno poteva essere una grande opportunità per intervenire in modo costruttivo e dignitoso per le persone con ridotte autonomie, ma purtroppo le categorie giuridiche, mentali e culturali, che ne hanno determinato l’applicazione si sono ripresentate e quindi anziché privilegiare la persona, la visione di natura patrimonialistica ha deturpato la possibilità di questo istituto di dare il meglio di sé. Purtroppo la previsione nella normativa di valori centrali come  “l’attenzione ai bisogni ed alle aspirazioni del beneficiario”, sembra più una svista scomoda del legislatore, per la rigidità delle categorie ermeneutiche applicate e la non preparazione culturale e formativa degli operatori del diritto e non solo.

Invece, l’attenzione ai bisogni ed alle aspirazioni avrebbe dovuto comportare una delicata ed attenta analisi della storia clinica e di vita delle persone, del loro tessuto relazionale, della qualità delle relazioni in gioco, della verifica del patrimonio e della funzionalità della gestione del patrimonio solo in funzione del benessere reale e voluto dalla persona, avrebbe dovuto essere la preoccupazione essenziale della magistratura, e di tutti coloro che intervengono in tema di tutela e sostegno delle persone che manifestano fragilità.

In altre parole tutti i procedimenti di volontaria giurisdizione dovrebbero rimuovere gli ostacoli ad una vita dignitosa e socialmente accettabile ed edificante, e non crearli.  Questa è una previsione contemplata nella nostra Carta Costituzionale nei primi 12 articoli della stessa. Rimuovere ostacoli e non crearli, nel rispetto delle libertà fondamentali e dei diritti intangibili della persona umana.

Altro aspetto di rilievo, inoltre, è l’assenza di una cultura attenta al rispetto del principio di autodeterminazione, al consenso libero ed informato, alla dedizione alla costruzione delle garanzie verso la libertà di essere, di scegliere, di costruire il proprio futuro e questo in tutti gli ambiti della vita personale e sociale. Nei due anni di covid si è visto quale sia il livello di formazione e tutela del principio di autodeterminazione  rispetto alle conquiste di civiltà giuridica in tema di consenso libero ed informato, sul resto il livello è ancora più basso.

L’elaborato di proposta di riforma che ho curato con alcuni miei collaboratori prevede l’abrogazione degli istituti dell’interdizione e dell’inabilitazione, questo per dare un taglio netto con il passato ed alcune categorie giuridiche che antropologicamente e assiologicamente non possono più essere accolte. Prevedendo una sorta di rieducazione attraverso il diritto di tutti gli operatori, che dovranno riportare attenzione alla persona come valore cardine del nostro ordinamento. Introduco il “diritto ad un progetto di Vita” prevedendo un approccio multiprofessionale alla tutela di questo diritto fondamentale, dove Giudice tutelare ed amministratore di sostegno siano profondamente coinvolti in questa fase, unitamente al beneficiario che ne è destinatario ed attore principale.  Il dato normativo imporrà una maggiore attenzione alla persona curando che non ne vengano pregiudicati diritti fondamentali, mai. Quindi sono state introdotte nuove garanzie.

ritratto giuseppe reale istruttore mindfulness meditazioneCiao, se ancora non mi conosci mi presento 🙂

Sono Giuseppe Reale, istruttore di Mindfulness formato presso l’A.I.M. di Milano, counselor e formatore relazionale secondo il modello Co.R.Em., a seguito di master presso l’Università di Siena, docente al master per la Promozione della salute presso il Ce.Spes. centro sperimentale della facoltà di medicina dell’università di Perugia da due anni, dove mi sono occupato in modo specifico dei processi di  consapevolezza e la promozione della salute nelle organizzazioni, trattando delle forme di leadership consapevole e dell’intelligenza emotiva.

Da oltre un trentennio mi occupo di consenso informato e di diritto alla salute.  Mi occupo di vita di coppia, genitorialità ed educazione dell’infanzia nella consapevolezza, con particolare attenzione ai processi di sintonizzazione nel rapporto madre ed infante.

Ho contribuito inoltre alla formulazione della carta dei diritti dell’anziano presso il Consiglio d’Europa ed sono attualmente membro del comitato scientifico della F.I.A.P.A. con sede a Parigi.

Sono direttore di una Fondazione Partecipata, Fondazione Rebecca che è un ente di ricerca e sperimentazione sull’educazione integrale e la vita di relazione per lo sviluppo e salute dell’Umanità.

Studi scientifici dimostrano l’efficacia della Mindfulness per ritrovare un equilibrio di sé

Giuseppe-Reale-mindfulness-incontri-introduzione-protocollo-riduzione-stress

Il percorso di base è l’inizio di un nuovo modo di prenderti cura di te, non come alternativa alle cure mediche, ma come essenziale completamento ad altre forme di terapia. Ormai in diversi contesti ospedalieri e clinici la mindfulness ha ricalcato le orme dell’esperienza della clinica per la riduzione dello stress fondata e pensata in un contesto ospedaliero universitario dal Prof. Jon Kabat-Zinn.

Il protocollo di Base è stato poi esteso in contesti che si occupano di patologie oncologiche, dolori cronici, cardiopatie ed ipertensioni, depressioni, stati d’ansia, ma soprattutto in ausilio a terapie mediche ed a percorsi diretti a promuovere la salute mediante la riduzione dello stress.

Come ristabilire l’equilibrio tra mente e corpo?

Un modo efficace per occuparsi di sé, del proprio benessere integrato, vivendosi in modo completo, nella conoscenza delle proprie risorse e dell’essenziale comprensione della relazione corpo-mente, favorendo il miglioramento della propria qualità di vita, superando reattività ed apprendendo a vivere con piacevolezza ogni aspetto dell’esistere.

Lo stress è considerato oggi una delle principali cause di stati infiammatori che incidono sulla capacità dei nostri tessuti di mantenersi sani e perché ciò avvenga  è necessario che le cellule si possano rinnovare senza ostacoli e quindi funzionare bene.

In biologia le cellule che si rinnovano dette “cellule proliferative” vivono in luoghi come il sistema immunitario, l’intestino, le ossa, i polmoni, il fegato, la cute, il pancreas, il rivestimento dell’apparato cardiovascolare, le cellule muscolari lisce del cuore, alcune aree del cervello  tra cui l’ippocampo.

Lo stress ed il conseguente stato infiammatorio che genera ha come effetto quello di incidere sui telomeri, che riducendosi inviano segnali che determinano l’arresto del ciclo di divisione e replicazione della cellula.

Come incide lo stress sulla nostra vita?

Invecchiamento precoce, perdita della capacità di concentrazione, della memoria, della capacità dei nostri tessuti di mantenersi efficienti e giovani, sono tra i principali effetti dello stress e del conseguente stato infiammatorio che abita il nostro organismo.

Diversi sono gli studi che hanno dimostrato come i nostri stati emozionali e mentali in genere possono incidere sulla lunghezza dei telomeri e quindi sulla salute delle nostre cellule ed inevitabilmente dei nostri organi e pertanto del nostro stato di salute generale del nostro corpo.

Questa correlazione tra corpo e mente o stati mentali sempre più viene riscontrata e studiata dalla medicina e dalle neuroscienze.

La mindfulness può permettere di migliorare le proprie condizioni generali, di prendere in mano la propria salute, in modo costante e permanente, anche con funzione preventiva rispetto al disagio ed alla malattia in genere.

La mindfulness, può consentire di mappare un percorso per migliorare il rapporto con noi, il nostro corpo, e tutto il mondo dei fenomeni mentali che ci abitano per migliorare la nostra qualità di vita ed il nostro benessere.

Quali benefici dà la mindfulness alle persone che la praticano?

Tra le persone che aderiscono al protocollo è possibile osservare come vi siano evidenti miglioramenti nella capacità attentiva, nel modo di costruire le relazioni e nel modo di prendersi cura di sé e di migliorare lo stato di benessere personale e relazionale, oltre ovviamente a una significativa riduzione dello stress.  

Insieme daremo risposta a queste domande, in via esperienziale e concreta:

  1. La relazione corpo-mente può essere osservata e migliorata?
  2. Si può migliorare la propria capacità di percezione del nostro corpo?
  3. Posso ridurre lo stato di stress e portare così beneficio al mio corpo ed alla mia mente?
  4. Posso migliorare la mia capacità di concentrazione?
  5. Posso apprendere a non vivere sempre in reazione e dare risposte funzionali al mio benessere?
  6. Posso vivere relazioni non giudicanti ed appaganti?
  7. Posso assumere la responsabilità della cura di me mediante la sviluppo della consapevolezza?
  8. Posso migliorare la qualità del mio riposo riducendo gli stati di tensione corporea?
  9. Posso vivere in salute?

Quanto dura il Protocollo Mindfulness di base?

Il protocollo prevede 8 incontri, uno alla settimana  di due ore, dalle ore  18:30 alle ore 20:00 ed un sabato finale per l’intera giornata dalle ore 10,00 alle ore 16,30 che si svolgerà nelle Valli di Lanzo, con pranzo in condivisione. Gli incontri saranno sempre di martedì sera con una interruzione in luglio per riprendere a settembre

Importante é determinarsi ad essere presenti con intenzione a tutto il percorso. Si consiglia inoltre di portare abiti comodi e caldi (siamo nel piacevole fresco di un seminterrato della libreria), calze antiscivolo, una copertina e, per chi volesse, un cuscino da meditazione. Ai partecipanti verrà fornito materiale in ausilio al percorso. Sarà possibile richiedere anche colloqui personali con l’istruttore e conduttore del protocollo, sessioni di counseling relazionale o scrivere allo stesso per ogni ausilio che si rendesse necessario.

Interverrà come assistente Clementina Vergnano in supporto ai presenti e che condurrà letture di approfondimento della pratica di mindfulness.

Scopri i miei corsi

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Mindfulness Base per la riduzione dello stress
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Mindfulness per gestanti e neo mamme
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Mindfulness per aziende e organizzazioni

Come può la Mindfulness essere utile nella vita di tutti i giorni?

La Mindfulness ha una funzione liberatoria e terapeutica, consente di riprendere il controllo sul proprio stato di salute ed arrivare ad una certa tranquillità mentale che inevitabilmente si riverbera sullo stato di salute del corpo.

Il livello di stress nella nostra vita attuale è molto elevato, dal lavoro alla famiglia non vi sono spazi in cui lo stress ne rimane lontano. Tutti, in qualche modo, cerchiamo di vivere meglio, in salute, in equilibrio nelle relazioni, nel rapporto con noi ed il nostro corpo, per ricercare uno stato di salute e benessere che accompagni il nostro esistere. La mindfulness può permettere di migliorare le proprie condizioni generali, di prendere in mano la propria salute, in modo costante e permanente, anche con funzione preventiva rispetto al disagio ed alla malattia in genere.

La mindfulness, può consentire di mappare un percorso per migliorare il rapporto con noi, il nostro corpo, e tutto il mondo dei fenomeni mentali che ci abitano per migliorare la nostra qualità di vita ed il nostro benessere. La mindfulness ha fatto il suo ingresso in contesti clinici, nelle organizzazioni, nelle scuole. Tra le persone che aderiscono al protocollo è possibile osservare come vi siano evidenti miglioramenti nella capacità attentiva, nel modo di costruire le relazioni e nel modo di prendersi cura di sé e di migliorare lo stato di benessere personale e relazionale. La neuroplaticità del nostro cervello e la relazione corpo-mente sono dati ormai assunti dalle neuroscienze.

La Mindfulness ti può aiutare ad acquisire o ad aumentare:

  • Concentrazione
  • Chiarezza di visione
  • Resilienza
  • Percezione corporea
  • Riflessività
  • Sintonizzazione

Cosa mi serve per praticare la mindfulness?

In realtà non hai bisogno di nulla! 🙂
Se vuoi rendere più confortevole la meditazione,
puoi utilizzare alcuni accessori che possono esserti utili.

Qui trovi quelli che utilizzo io.

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Tappetino
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Campana tibetana
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Cuscino

Hai bisogno di altre informazioni? Ecco qui alcune risposte alle domande più comuni sulla Mindfulness che mi vengono poste.

Non ho mai praticato Mindfulness, come posso iniziare?

Puoi iniziare a praticare la Mindfulness seguendo il protocollo MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction), cercando il corso che risponde alle tue esigenze, nell’elenco qui sotto.

Come so che la Mindfulness fa al caso mio?

La mindfulness è adatta a chiunque voglia entrare in contatto con la propria dimensione corpo-mente in maniera profonda e consapevole.
Può essere applicata a tutti i contesti e può essere una risposta funzionale allo stress.
La mindfulness fa al caso tuo se: 

  • Desideri raggiungere maggiore consapevolezza di come funzionano le tue emozioni
  • Vuoi sviluppare l’ascolto interiore e di ciò che ti circonda
  • Hai bisogno di gestire lo stress e l’ansia in diversi contesti
  • Vuoi aumentare il grado di autostima
  • Vuoi imparare a prenderti cura delle tue esperienze emozionali 
  • Vuoi sviluppare concentrazione e abilità cognitive

Ok va bene, quanto dura il protocollo Mindfulness?

Nella sua forma classica, il protocollo è composto da 9 incontri a cadenza settimanale.
I primi 8 incontri durano 1h30m ciascuno e vengono svolti durante la settimana.
L’incontro conclusivo è un’occasione di incontro e socialità, oltre che di pratica e viene svolto dalle 10 alle 17 generalmente di sabato o domenica.

Quali argomenti trattiamo durante le lezioni?

Il protocollo che ti propongo è strutturato in forma integrata,  curando in modo particolare il tema della vita di relazione, ambito in cui spesso si generano sofferenze che determinano malesseri nel corpo e nella mente delle persone.
In modo specifico nel protocollo MBSR si lavora sui processi relazionali:

  • ascolto
  • comunicazione
  • leadership consapevole
  • intelligenza emotiva
  • gestione della conflittualità
  • integrazione delle polarità
  • integrazione delle plurisoggettività

Nella Calma il Tumulto

Libro di poesie nate nella Mindfuness.

Ordina la tua copia: corsi@giuseppereale.it oppure whatsapp: +39 335 53.30.198

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